domenica 7 novembre 2010

pensando a te!





Caro Amico estraneo, 
ancora una volta ti scrivo sperando la tua lettura delle mie parole  possa alleggerire il mio animo.
L'ultima volta che ho dato inchiostro ai miei pensieri ero arrabbiata e delusa, sfiduciata e amareggiata dall'altrui ipocrisia; ho scritto solo poche righe per lasciare un segno di quel disprezzo che sono riuscita a provare: possa Dio un giorno farmi rileggere quanto scritto e scoprire che mi sbagliavo!
Oggi sono ancora delusa ed amareggiata, tu mi dicesti un giorno che il tempo rimargina le ferite: la mia è ancora aperta e sanguinante; mi da dolore, angoscia e senso di impotenza.  Sento la vita scorrere troppo velocemente, notti insonni si susseguono a giorni tristi.
Ho provato a mettere su una bella maschera, io ho scelto quella della spensieratezza, della serenità: l'ho incollata sul mio volto, ho fatto in modo che aderisse per bene ma ho tralasciato un particolare che ha screditato e scredita ogni giorno le parole che mi metto in bocca come in un copione cinematografico. Gli occhi sono vitrei e luccicanti... "sembran veri", ho scelto occhi troppo perfetti e comunicativi: esprimono con sincerità la delusione, l'amarezza, la voglia di ricominciare e la paura di non farcela. Ho provato a metter giù la maschera... quegli occhi sono rimasti attaccati al mio volto ed hanno pianto ancora.
Provo ogni giorno con tutta la mia forza a vivere ma per ora riesco solo a sopravvivere. Non riesco ancora a spiegarmi tante cose, non so nemmeno se voglio farlo. Mi chiedo perché in nome dell'amore ho preferito non vedere, ho preferito sperare e credere come nelle favole che il bene trionfa sempre sul male, ho accettato  di essere quella che amava troppo, smisuratamente, per cui sbagliata. 
Mi riprendo la mia vita, piano piano, senza fretta mentre cade ancora una lacrima che ha il sapor della vendetta!

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