mercoledì 29 giugno 2011

L'essere!!


Capita di sentirsi così qualche volta!!! Avere l'animo avvilito per le consuete vicende umane:  il lavoro, gli affetti, le semplici conoscenze, le amicizie. Oggi è uno di quei giorni in cui mi viene da piangere non perchè ci sia un reale e doloroso motivo, non perchè ( e per questo ringrazio il Celo) disgrazie si siano abbattute ma solo perchè mi accorgo di quanto è difficile relazionarsi con gli altri senza che si possa essere fraintesi.
Mi sono svegliata con il buon umore, con il sorriso, andrò a letto con le lacrime.
Conosco un uomo da un pò di tempo,parlo con lui di ogni cosa; è bello il nostro rapporto, io lo considero liberatorio, è come una valvola di sfogo. Con lui riesco ad essere me stessa, a ridere, gioire, scherzare senza nascondermi mai dietro apparenze o comode posizioni.
Ci parlo spesso e nell'ultimo periodo sempre di più. Mi piace un casino il suo modo di essere. Poche volte ho incontrato il suo sguardo, forse una sola volta le sue mani: la sensazione che ho provato è stata bellissima; 
è un sentimento che vive in me da parecchio tempo, una strana sensazione di benessere mi avvolge: l'ho tenuto gelosamente custodito in me fino ad ora, quasi come il mio piccolo tesoro, come una porta immaginaria che mi conduceva in un mondo solo mio.
Sento il bisogno di parlarne pur consapevole del fatto che venendo meno il mio segreto forse svanisce anche il sogno, l'idillio.
Sento il bisogno di incontrarlo ancora nel pensiero e nella materia ma ho paura. Ci ho riflettuto tanto, per mesi forse,  chiedendomi se questo mio desiderio fosse solo legato al mio stato di solitudine, di donna abbandonata giungendo alla conclusione che non sono sola nè abbandonata ed ho un reale bisogno di lui.

E questo è stato il primo motivo per cui oggi mi sono un pò intristita.

Capita poi che in giornate normali ( come questa) le persone con cui condividi 1/3 della giornata ti parlano con estrema trasparenza e senza peli sulla lingua manifestando il proprio disagio e la propria insofferenza rispetto ad un tuo atteggiamento che fino a quel momento ritenevi normale, pulito e non oltraggioso della sensibilità altrui.
Oggi è toccato a me, mi sono sentita avvilita e sconfortata rispetto a cotanta schiettezza: non pensavo di poter mai suscitare così tanta intolleranza nelle persone con cui mi relaziono con assoluta spontaneità.
Ritrovarsi   come l'avvocato del diavolo senza esserlo realmente mi fa rabbia e mi mortifica.
Ho difficoltà a spiegarlo ma non sono una che agisce per partito preso e scoprire che le persone che ti sono vicine lo pensano mi rammarica.
32 anni sono serviti a poco.
Povera ingenua!!

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